
Ad esempio, riflettere se io mi piaccia o meno. Se abbia davvero bisogno di dimagrire.
Questa para, uguale per l'ennesima volta a quelle su cui ho già sprecato sufficiente tempo e neuroni, è scaturita dal fatto che mi sono imbattuta in foto di qualche anno fa.
Quando non davo un nome alle cose e pesavo 53 chili. Forse meno.
Non avevo un corpo da modella o da rivista. Però mi andava bene così. So che non sarò mai perfetta. Accarezzarmi quelle cazzo di ossa del bacino mi bastava.
A 53 chili io sarei sottopeso. Però non mi interessa. E' ancora il mio obiettivo.
53 chili non sono la perfezione per me. Ma sono la fragilità che cerco, che voglio urlare col mio corpo.
A settembre (anche se mi sembra siano passati eoni ed eoni) pesavo più o meno come adesso. Per uno stage avevo potuto organizzarmi i pasti come dicevo io, senza famiglia o coinquilini. Avevo appena cominciato a calcolare le calorie. Ero diventata scientifica nella mia ossessione.
Prevedevo una media di 200 calorie al giorno. A volte 170. E poi la "botta metabolica", la cena con gli amici quando non potevo evitarla.
Ce l'ho ancora questo quadernino (ne ho avuto più di uno, invero), costellato di minuscole tabelle con le previsioni settimanali di ciò che avrei mangiato. Le ridotte dimensioni della tabella si giustificano col fatto che 200 calorie non occupano tanto spazio, quando tradotti in parole. O meglio, non occupano tanto spazio. Punto.
In cinque giorni ero arrivata al di sotto dei 57 chili.
E sapete cosa combatto ora? Non solo il binge. Non solo l'ansia da olio o da pane, la paura di non riuscire a controllarmi. Combatto un piccolo tarlo.
Che mi dice che sarebbe facile tornare a non mangiare. Magari qualche difficoltà all'inizio, ma poi basta "prendere il ritmo". Fra un po' non sarò a casa coi miei. E non prendiamoci in giro, anche se fossi in casa li fregherei come vorrei. I vantaggi di essere sempre stata una figlia perfetta, I suppose.
Mah.
Oggi il DA mi piace. Ho mangiato quello che volevo, mi sono trattenuta al pomeriggio. E a cena avevo famissima. Mi piace avere fame, fame vera intendo.
Ho contato, e quelle mille e passa calorie in più rispetto a 11 mesi fa mi hanno destabilizzata e spaventata. Lo ammetto.
Ecco, mi piacerebbe non avere più paura, in questa continua guerriglia interiore.
Sapete cosa mi sconvolge? La normalità del mio quadernino. Tra una tabella e l'altra, tra l'appunto delle calorie di un nuovo cibo e il nome di quel prodotto dietetico, ci sono dei disegnini di piccole Greta determinate e sorridenti. C'è un appunto che ogni volta che lo guardo mi stringe il cuore. Dice, su un giovedì di settembre: "pranzo: passato Orogel -24 cal- ; cena: latte (se sei brava pure i Pavesini! ♥).
Così, col punto esclamativo e i cuoricini.
Non mi ricordo se sono stata brava. Spero di sì però. Perchè il giorno dopo avrei mangiato ancora meno.
DA:
colazione: 1 kiwi + 1 pesca + 1 prugna + yogurt magro bianco dolce
pranzo: 1 Sofficino pomodoro/mozzarella + 200 gr spinaci + 50 gr pane integrale + 1 kiwi + 1 pesca + yogurt magro ciliegia Sveltesse
spuntino: 200 ml latte scremato + 1 pacchetto Pavesini
cena: insalata + affettato tacchino + fiocchi formaggio + 2 pacchetti cracker integrali mulino bianco (erano microscopici! O_O) + 1 philadelphia alle olive + 1 pesca + 1 fior di fragola
tot cal: 1235
6 commenti:
Che dolce che sei! :) Mi ha fatto nascere un sorriso vedendo la frase sui pavesini!♥ :) Cmq Greta non vorrei minimamente che ti fissassi come in quelle foto di qualche anno fa! Ovviamente desidero per il tuo bene, che tu raggiunga il peso a cui aspiri mangiando in modo sano! Sei in un certo senso la mia speranza, la mia giusta coscienza...quindi se viene a mancare il tuo senno, io di conseguenza perdo ancor di più il mio! :) TVTB un abbraccio alla mia migliore coscienza! A presto bacissimi :)
Che bello questo post... Trovo che tu sia una persona sensibile e intelligente, fin ora avevo sempre ammirato la dieta che stavi facendo, perchè non ci vedevo quell'ossessione e quella cattiveria verso il proprio corpo che invece purtroppo si legge in altri blog di altre ragazze che si dicono pro ana... Tu invece usi la testa, sai quali sono i tuoi limiti, le strade e i rischi a cui vai incontro. Sarebbe un peccato se ricominciassi a tenere quel quadernetto maledetto da 200 Kcal al giorno, tornare a non mangiare può sembrare la vittoria assoluta contro il binge, ma è solo un estremo opposto che non ti farà stare bene, e si sente che non è quello che vuoi davvero. "Esprimere la fragilità con il tuo corpo", perchè abbiamo bisogno di sembrare fragili? E non solo sembrare noi stesse, la cui forza e fragilità vanno insieme e ci rendono uniche nella capacità di lottare e amare... Oggi sei stata brava, te lo dico io ;-)
ciao, baci
Lo dico sempre che il tempo è un concetto relativo... Per il calendario sono passati solo 9 mesi da settembre, ma è stato sufficiente perchè la piccola Greta facesse il percorso di autocoscienza più lungo della sua ancora breve vita.
:-)
Il prossimo passo è parlarci di altro che non siano i pasti. Continuo a leggerti.
Ciaociao!
Ed.
Il problema non è mai il peso... è molto più profondo... e va trovato e scandagliato... Perchè si può arrivare a pesi bassissimi (e te lo dico perchè ci sono arrivata... non mi fa onore, ma è così...) e non basta, non perchè non sei abbastanza magra, ma perchè ancora non stai bene col tuo corpo... è un insoddisfazione che va al di là del problema-peso... Dobbiamo prima imparare ad accettarci come persone... penso sia più questo il problema, piuttosto che i chili...
Capisco la paura di scivolare nell'alimentazione incontrollata. La vivo io che non mi sono mai denutrita... quindi immagino che per te che sopravvivevi con poche calorie al giorno la paura sia molto più grande... su cosa possiamo contare? Dove appigliarci? Non rimaniamo che noi, che tiriamo avanti e che forse, un giorno, saremo tanto lontane dai "comportamenti sbagliati" da poterci rilassare e affidare senza timore alle nostre stesse mani... :)
Ci sono rimasta leggendo quella cosa delle ossa del bacino, perché amo accarezzarle anch'io, mi piace appoggiare le mani e sentire quelle ossa che sporgono, pur non essendo affatto sottopeso. Non lo pensavo come un gesto malato, ma forse lo è invece..
E mi ha colpito tantissimo la frase "53 chili non sono la perfezione per me. Ma sono la fragilità che cerco, che voglio urlare col mio corpo" Tutti credono che si cerchi la magrezza come simbolo di bellezza mentre spesso vuole solo rappresentare l'evidenza della proprio fragilità interiore.
P.S.: bellissimo diario, continua così!
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