martedì 6 aprile 2010

La parola del giorno


L'atarassia è un termine filosofico tipico dell'epicureismo e dello scetticismo; al di là delle diverse sfumature assunte nelle due scuole, il termine indica quella condizione esistenziale ideale caratterizzata da assoluta imperturbabilità di fronte alle passioni e, perciò, esente da ogni dolore.

Il termine proviene infatti dalla lingua greca: ἀταραξία (da α + ταραξις). Letteralmente "assenza d'agitazione".


Oggi mentre leggevo un libro per la tesi (sì, capita anche a me) mi sono imbattuta in questo grazioso sostantivo, ricordandomi che una volta ne sapevo il significato senza dover ricorrere a Wikipedia.
Sob.

Pare che abbia mancato al mio appuntamento quotidiano, ieri, ma mi giustifico, dato che il tutto è basato su una Pasquetta durata circa 20 ore fuori porta. Con Voldy & friends.

Ma non è il caso che trasformi questo blog nella posta del cuore, cosa che temo diventerà indipendentemente dalla mia volontà a breve.

Cià, torno a leggere e mangiare. Vi rendo partecipi che le due bilance che ho a casa hanno ttra di loro uno scarto di 1,5 kg.
Io dico che è affascinante.


Edit delle 00:34:
volevo solo rendervi partecipi di una nuova frontiera del mio autolesionismo.
Lo consiglio a chi è timido, e rischierebbe di passare in triste mutismo una serata in cui -Deo gratias- riesce a sedersi accanto al suo Voldemort.
Stasera, invece di pensare che Voldy mi sfiorava la mano e la gamba, si avvicinava anche se non necessario per parlarmi e mi ha offerto da bere, io pensavo che avrei tanto voluto vomitargli sulle (bellissime) scarpe e che un mal di pancia così non me lo ricordavo dal Giappone.

Morale: no alle abbuffate pre uscita in cui vorresti colpire col tuo arguto sarcasmo e dolce savoir faire.

Sto morendo.



4 commenti:

Anonimo ha detto...

Atarassia,
a volte farebbe proprio al caso mio.
E' una parola affascinante, penso che sia l'argomento di filosofia che mi è piaciuto di più fino ad ora.
Ne conoscevo il significato il precedenza, ma studiarlo è stato "wow".
Un abbraccio.

Anonimo ha detto...

Un'altra cosa affascinante e' che facendo scorrere la pagina del blog dal basso verso l'alto, velocemente, guardando la foto pare di riavvolgere il nastro di una videocassetta, con gli ometti che tornano indietro invece di continuare a lanciarsi...

Dio, quanto vorrei essere atarassica...tu non lo diventare troppo, perche' Voldy non ne sarebbe felice!!!

Buona notte Louise...ho deciso che preferisco chiamarmi Thelma...

CONTRA ha detto...

Nessuno è atarassico.
La vita non muterebbe,
non ci sarebbero crescite,
resteresti sempre la stessa
facendo SEMPRE gli stessi errori.
Invece lo sai bene che infondo
hai imparato tante cose dal dolore,
seppur difficili da metter in pratica,
seppur difficili da interiorizzare e non dimenticare..

[Non capisco questa metafora di voldy, scusa..]

l'11aprile a milano ci sei vero??

IlFioreDelMale ha detto...

L'atarassia è proprio l'inizio della morte.
Ciò che io odio. Ma ciò che in silenzio adoro, perchè mi esclude e mi estrania da tutte le preoccupazioni e i dolori.
Tuttavia, molto meglio essere sensibili agli stimoli esterni ;)

Un abbraccio forte
E un carico di forza (in questi giorni ne ho, per cui ne approfitto per donarne una buona parte anche a voi)
IlFioreDelMale

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